Assolutamente vero.... Dopo aver preso "dalla strada" una persona e averle dato la possibilità di guadagnare soldi instradandola in una onestà attività non mi rivolse più la parola.
Incazzato nero, l ho odiata.... Poi elaborando il tutto e con l aiuto di amici, capii che la mia persona le ricordava un periodo molto duro della sua vita e..... Voleva staccare la spina con me per dimenticare quel periodo..... Anche perché non c era assolutamente altro motivo... 
Da allora faccio del bene per me, non penso agli altri, quando faccio del bene lo faccio per me perché la mente umana e la psiche.... Sono brutte bestie ...
Cambiando completamente discorso cara Serena..... Quelle sontuose gambe in foto sono le tue??? 🤣🤣🤣

Con questo post mi viene in mente una canzone di Vasco “quante volte” dove canta “quante cose non torneranno mai” 

L’accettazione è il primo passo per superare una delusione.
Il dolore nasce sempre dal desiderio che le cose siano diverse da come sono.
(Swami Kriyananda)

Sono d’accordo in parte, Serena.
Quando noi doniamo qualcosa ad altri, lo facciamo in primis perché ci fa stare bene con noi stessi. Perché ciò che facciamo è in linea con la nostra coscienza.
Credo sia un errore aspettarci del bene da coloro che lo hanno ricevuto da noi. Se poi accade, meglio!
Credo, però, che l’Universo bilanci tutto. Quindi riceveremo ciò che abbiamo donato al momento giusto per noi e, magari, da persone inaspettate.
Buona domenica.

Cara Desire, La tua disamina sulla vita è pura realtà. Troppe volte la vita in funzione delle persone ci lascia l'amaro in bocca perché abbiamo la memoria corta, dimentichiamo presto l'aiuto ricevuto e continuiamo a pensare ai torti subiti. Purtroppo questo modo di pensare nasce e cresce con noi. C'è un detto che dice "fai bene e scorda, fai il male pensa" ma in noi avviene il contrario. Ho sempre pensato che nella vita noi siamo come i salmoni che vanno controcorrente con sforzi immani per raggiungere una meta dove poi tutto finisce. Ma dobbiamo far vincere la parte buona di noi sforzarci nonostante tutto e tutti. In fondo c'è più felicità nel dare che nel ricevere. Buona Domenica a te e a tutti gli Amici

Ebbene si, si perdono i momenti, si perdono le occasioni e si perdono le persone. Perché poi della perdita ce ne si accorge sempre dopo? Sul bene che non torna indietro... bèh, se doniamo un po' di noi stessi agli altri non dovremmo aspettarci nulla in cambio, altrimenti non è donare, è "prestare" noi stessi.
Sul seminare...  qualcuno semina qualcuno raccoglie, a volte sono la stessa persona, altre volte no. Succede nel lavoro, con i sentimenti... sono vampiri.
C'è sempre chi approfitta del nostro lavoro, dei nostri sentimenti...
E sinceramente io  nel Karma posso solo sperare. Anche se non credo funzioni...
Ma la vita fa incontrare e la vita separa, e a volte fa ritrovare di nuovo.
Nel frattempo, o nella speranza che questo accada, bisogna andare avanti, essere capaci di vedere e di cogliere nuove occasioni, essere capaci di apprezzare nuovi (bei) momenti e possibilmente di riconoscere ed evitare brutti incontri o quantomeno di saperli gestire (mica facile).
Se poi il tempo o la vita o il destino metterà di nuovo qualcuno che avevamo perso sulla nostra strada, bèh, che questo qualcuno sia o sia stato una persona che ci è mancata o una persdona che è stato un sollievo perdere (eh si, tornano anche quelle...), dobbiamo ricordarci che nel frattempo noi siamo persone diverse da quelle che eravamo. Nel bene o nel male. E forse anche loro... I perduti, i ritrovati, i mai, spesso, andati veramente via....
PV

Durante un'esistenza si incontrano tante persone, in ogni ambito, in ogni momento e possono familiari, amici, colleghi, conoscenze comuni.
Spesso però i rapporti dipendono anche da noi, dal nostro carattere, dalla nostra educazione, dal modo di vivere.E spesso non ci rendiamo conto che sbagliamo anche noi, come tutti abbiamo pregi e difetti e se c'è una cosa che facilmente porta ad incrinare rapporti è il non riconoscere i nostri, di difetti. Oppure sappiamo di averli ma non ci lavoriamo abbastanza per modificarci.
 Una cosa abbastanza comune, capita a tutti.
Per fortuna o sfortuna, non so giudicare cosa sia meglio, arriva l'età che ti fai qualche esame di coscienza e ti rendi conto che errori ne hai fatti a bizzeffe, tutti i giorni. Ma guardi al domani e cerchi di non ripeterli, se riesci.
L'età ti aiuta anche a valutare meglio le persone che ti circondano, nel bene e nel male, e più facilmente a rinunciare a quelli che non ti piacciono.
Beata gioventù.

Non è sbagliato fare del bene, non è vero che si è +felici nel dare che nel ricevere. Noi aiutiamo i nostri amici, parenti, colleghi perché ci viene naturale, sì ma in che modo:il discrimine esiste quando cataloghiamo le persone in base alla parentela, alla durata dell'amicizia e alla lealtà dei colleghi oppure per un proprio tornaconto personale. Io quest'ultimo aspetto lo utilizzo nel lavoro,monetizzo il favore fatto in cambio di permessi,prolungamento di ferie, richieste di passaggi se la mia auto dovesse andare in panne. Tralasciando i parenti con quali i miei rapporti non sono proprio idilliaci, con gli amici o presunti tali come ci si deve comportare?e con una potenziale partner?a mente fredda si potrebbe pensare che conviene aiutare se non altro perché ci saremmo guadagnati il "diritto "non scritto di contracambiati ma non sempre succede. A me basta anche un piccolo segno di riconoscenza perché aiutare chi ne ha bisogno mi fa diventare +uomo, aiutare chi se ne approfitta invece +fesso e non è raccomandabile farmi fesso...con le donne è diverso,non posso piacere né pretendere. Fa male invece quando capita di fare anche dei semplici complimenti rispettosi e di essere ignorati o voler risolvere dei problemi o incombenze varie e la loro reazione è quasi di fastidio perché pensano che ci sia un secondo fine. Non tutte, è ovvio ...se certi momenti non tornano +non è colpa della vita ma di chi abbiamo incontrato perché voltare le spalle e andarsene è +facile che restare.

No non la pensi così.
Io sono felice quanfovposdo dare qualcosa di me, che sia un aiuto morale o pratico. A volte qualcosa mi viene reso: un semplice "grazie", un sorriso magari non subito ma quando meno me lo aspetto.
A volte invece non mi viene reso niente del tutto, come se quello che ho fatto fosse un atto dovuto. Ma che m'importa? Io ho fatto quello che c sentivo giusto, se poi la persona non capisce, se di rivela solo sfruttatrice o egoista il problema è suo perché non sa capire la bellezza del dare, fi un semplice sorriso