PICCOLI PENSIERI IN LIBERTA - Massaggi a Milano

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PICCOLI PENSIERI IN LIBERTA'

Filosofeggiamenti - 08/02/21 - Autore: Thenew -
Piccoli pensieri in libertà.
COVID ha modificato molte delle nostre abitudini.
Nel mondo dei massaggi emozionali, bene di consumo non fondamentale, la crisi si è fatta sicuramente sentire. A Milano ci sono 1089 centri legati al benessere della persona. In pratica, uno ogni 1200 persone. Gli studi estetici veri e propri, quindi con professionisti in possesso di diplomi o attestati, sono circa un terzo. Gli altri, la maggior parte, sono in mano a proprietari di nazionalità cinese (606) o thailandese (77).
Parlando solo del mondo cina, quindi, ci sono circa 600 centri più o meno dediti al massaggio ( più o meno emozionale). Quanti realmente lavorano e guadagnano?
In modo molto empirico possiamo divedere i CM cinesi in tre grosse categorie:
1)i CM “top” con notevole clientela, frutto sia di ovvie capacità ma anche di intensi battage pubblicitari, sotto varie forme, di cui MAM ne è spesso la principale espressione. Questi top CM sono una decina ( poco più, poco meno), i nomi li potete ricavare facilmente scorrendo le varie classifiche e le recensioni.
2)CM  “normali” con una clientela spesso affezionata, magari senza ragazze “glamour” ma che fanno della semplicità e del massaggio un buon servizio.
3)CM tutti gli altri, nati sull’onda del boom dei massaggi avvenuta negli anni recenti, ma che ora si trovano in difficoltà e tendono sempre più a chiudere o a sopravvivere al limite.
Come spesso accade, nei periodi di crisi la forbice tra chi sta bene e chi sta male si allarga. Succede in quasi tutti gli ambiti commerciali e merceologici. Chi è più strutturato se la cava ed, anzi, trova modo di crescere, chi già navigava appena sopra al pelo dell’acqua, facilmente ha iniziato ad andare sotto.
Noi, come utenti, cosa ci possiamo guadagnare?
Naturalmente dipende molto da noi.
La scomparsa di alcuni CM credo sia una buona cosa. Alcuni CM erano (e sono) al limite, se non oltre, della dignità.
Per attirare clienti, è ragionevole pensare che tra i CM ci sia la volontà di migliorare i servizi e le offerte.
Di contro, una certa “concentrazione” dei clienti in pochi CM, sempre gli stessi, porta al rischio che si formino “cartelli” che impongano prezzi e servizi.
E’ indubbio che da qualche tempo, le tariffe dei CM cinesi hanno iniziato a lievitare in modo deciso ed ormai sono simili, sempre più, a quanto si trova in un CM Thai od occidentale.
Forse l’emergenza COVID ci puo’ aiutare a vedere i massaggi emozionale come un bene non più di facile consumo, ma come un vero momento di relax e di benessere.
Forse è il momento di chiedere alle nostre amiche cinesi, di investire di più in igiene, in organizzazione, in spazi , in arredamenti, in bellezza dell’ambiente, in servizi al cliente visto che ormai i costi sono simili ad altre situazioni.

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