Siamo Seri - Massaggi a Milano

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Siamo Seri

Racconti - 27/10/23 - Autore: Provoltz -
Quando l’abbiamo inventato, Massaggi a Milano ovviamente, l’idea era di dare una casa al massaggio erotico. Massaggio che era fatto di situazioni, di avventure, di incertezze, di sesso. Certamente di sesso, ma non di sesso facile, semmai di erotismo, di baci strappati, di toccate fugaci, di schiaffi sulle mani, quando cercavi di infilarle sotto il camice, e poi … magari … MAGARI.
Eravamo stanchi, stanchi di essere ospitati nel sottoscala di qualche forum, di essere trattati come degli imbecilli che pagavano tre volte e soprattutto senza la certezza di ottenere, quello che si poteva avere, alla carta, da una onorata professionista. Di essere trattati come stupidi, insomma.
L’etichetta dello stupido mi piace, semplicemente perché allo stupido è facile perdonare; allo stupido è naturale fare un sorriso, forse di compassione. Chi te lo fa si sente meglio, si sente superiore; non cerca di capire il perché, non vuole mettersi nei tuoi panni, sei solo uno stupido, questo è quanto. Giudizio sommario, sentenza emessa, sguardo caritatevole, risata sotto i baffi.
Però io stupido non mi sento, semmai mi sento goliardo. Tutta la vita ho passato a ridere di questo mondo, soprattutto a ridere di me stesso; tutta la vita passata a scherzare, a pensare, a fare le cose che mi piacciono, a non vedere mai il bicchiere vuoto, a cercare nelle avversità un’occasione.
Il soprannome che mi porto addosso, che poi è il mio nick, ne è esempio; mi era stato dato per scherno, con un filo di cattiveria. Io me lo sono preso e l’ho fatto diventare un’identità.
Che palle ‘sto pistolotto, mi sa che sto diventando anch’io un po’ troppo serio. Semplicemente volevo raccontare una cosetta e mi metto a fare storia e filosofia. Però, nonostante l’età da pensionato, mi piace ancora ridere, cercare il paradosso. Nonostante che il prezzo da pagare sia alto, ma io devo vivere da goliardo, da guascone. Non ho voglia di sprecare il tempo, secondo la mia personale idea di spreco.
Vi piace quando una donna viene, quando le vengono i brividi, quando non riesce a trattenere l’urletto. Non sto parlando di quando fa finta, di quelli se ne sento a iosa nei centri; intendo quando incontra veramente la piccola morte. Purtroppo il potere femminile di incontrare l’orgasmo molte volte, mi fa un’invidia incredibile. Vorrei che fosse concesso anche a noi uomini di provare queste intensità a ripetizione, con l’età poi ….
Allora mi è venuta una fantasia, un sogno. Come sarebbe bello, prendere una ragazza e qualche amico, portarla in una stanza da massaggio, farla mettere comoda e, senza desideri sessuali, senza volere la maschile soddisfazione, vedere quante volte lo possa provare in un’ora. Certo che ci vorrebbe quella giusta, una predisposta alla molteplicità. Certo che si parlerebbe solo di cunnilinguo; senza che vi siano nudità, oltre che quelle necessarie, senza carezze, senza situazioni orgiastiche. Una gara, ma una gara con tutti i partecipanti vincitori, una gara con lo scopo unico ed esclusivo di divertirsi, di ridere di noi, senza coppe e senza secondi classificati. Tutti primi e felici.
Regole semplici, un’ora con il cronometro che parte. Cambio tra gli uomini ogni cinque minuti, pacca sulla spalla e avanti il prossimo. Con lei che può interrompere quando vuole ma che deve essere onesta nel segnalare ogni evento, quasi un arbitro insomma. Quasi un portiere in una sfida ai rigori tra attaccanti.
Magari la potei organizzare, però siamo seri, perché mai farlo? Dove trovare i partecipanti, soprattutto dove trovare una ragazza così disponibile e intelligente da annullare, anche se solo per un’ora, tutte le inibizioni, tutti i preconcetti legati al sesso e soprattutto all’orgasmo.
Siamo seri, la cosa è irrealizzabile. Siamo seri, la cosa è stupida, certo bisognerebbe compensarla in denaro; per cosa poi, per sentirla avere degli orgasmi. Siamo seri, alla fine ci sarebbe il serio rischio di sentirsi idioti.
Ma poi, io sono serio? Io amo non essere serio, e allora? Allora la foto è l’originale dello score, Undici volte in ventiquattro minuti e alla fine lei ha gettato la spugna. Alla fine ridevamo come matti. Sono serio? SERISSIMO!
Provoltz

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