Da quanto tempo non provate gratitudine verso qualcosa o qualcuno?
Ieri sera stavo riflettendo su questo.
Mi sono chiesta se sono grata alla vita.
E si,lo sono. Che cosa meravigliosa.
La gratitudine verso le avversità,perché se attraversate con il giusto equilibrio,ci insegnano sempre qualcosa e ci portano sempre verso un gradino più alto.
Sorridere.Non giudicare. Non lamentarsi.Non incolpare sempre altri sulle cose che non vanno.
Avete notato che la maggior parte delle volte che si sputa veleno,giudizi cattivi si sta semplicemente buttando fuori quello che sta marcendo dentro di noi. Quando puntiamo il dito descriviamo noi stessi.
Quanto lavoriamo effettivamente su noi stessi? E se usassimo le energie che abbiamo per migliorarci invece che distruggerci?
Non sono gli altri il problema. Siamo noi.
Viaggiare dentro noi stessi. Scoprirsi deboli e forti al tempo stesso.Sorridere. Donare pensieri gentili.
Essere grati,appunto,per tutto ciò che siamo e abbiamo.
Circondarsi di persone che ti innalzano.
Alzare il volume della musica,ballare, parlare con gli amici. Abbracciarsi e abbracciare la vita.
Credo che sia questa la gratitudine.
Un bacio.
La realtà della vita è alimentata dall'arrivismo...dal potere, senza mai guardare indietro per vedere quante vittime sono state sacrificate per un avanzamento individuale.
La gratitudine questa "cosa" che pur impalpabile riempie la bocca di sorrisi ma....si c'è un ma...costa troppo al nostro ego...la gratitudine è debolezza è soffocata per paura di scoprire, forse, il lato vulnerabile.
Se io sono grato alla vità ? se io sono grato a chi mi sta vicino ? se sono grato di una mano tesa ?......ognuno di noi conosce la propia verità.
Ma proviamo a vedere la gratutudine in un'altro modo...come se fosse una latta di vernice bianca dove ogni mattina la riempiamo e armati di pennello iniziamo la nostra giornata....incapperemo in situazioni o persone cupe, tristi, sfiduciate, arroganti, cattive, ecco li intingiamo il nostro pennello nella latta e diamo una pennellata di bianco alla loro anima, alla loro autostima, alla loro incapacità di capire cosa voglia dira sentirsi rispondere....grazie.
Un esercizio importante....una missione ....cambiamo il nostro lavoro....trasformiamoci in IMBIANCHINI DI GRATITUDINE.
ciao
P.


Diceva pressappoco così Primo Levi in un capitolo de "se questo è un uomo ".Sì, ma la gratitudine da cosa può nascere:abbiamo una donna accanto, una casa,un lavoro, una bella macchina, un buon conto in banca,tanti amici, un passatempo coinvolgente, la salute....e si ci viene a mancare uno o + di questi elementi che ho elencato, sapremmo reagire con serenità e cercare soluzioni per un possibile ripristino della situazione precedente?il problema fondamentale di molto gente è costituito dall'impreparazione per gli eventi avversi che possono capitare a chiunque:non ci si immedesima negli stati d'animo di coloro che vivono momenti difficili, al massimo si tende a compatire e aiutare quando si può ma non si va oltre. Ci vuole coraggio e un carattere fermo per non essere travolti dagli eventi, ci si deve impegnare a difendere con le unghie e i denti ciò che abbiamo caro:non essere grati per ciò che si possiede ma per come si è lottato per ottenerlo.


Un bello scritto con il quale sono solo parzialmente d'accordo e ti propongo qualche spunto di riflessione in più.
Innanzitutto distinguerei il saper rinunciare a qualcosa che non si può avere (che si chiama adattamento e la cui mancanza provoca la cosidetta frustrazione) dal ringraziare per ciò che si ha o che si è raggiunto.
Io rendo grazie perché nel mio giro mattutino sento cantare gli uccellini; io rendo grazie perché il primo raggio di sole mi scalda la schiena; io rendo grazie per il verde dei prati e per l'azzurro del mare; io rendo grazie perché posso godere di tutto ciò ogni giorno.
Ma rendo grazie a chi?
Ovviamente a Dio, al Creatore, che ha inventato tante cose belle e mi consente di goderne.
Ma non certo all'uomo. Per ciò che ho ottenuto non devo ringraziare nessuno perché mi sono dovuto conquistare tutto con tenacia, rinunce e sacrifici.
Ma siccome anche la condizione ideale è ben lungi dall'essere perfetta, perché rinunciare a migliorare ancora? Perché tarpare le ali alle aspirazioni? Perché limitarsi negli stimoli?
Sedersi sugli allori, specialmente quando non è stato fatto alcuni sforzo per ottenere il risultato, è una non vita che rappresenta la morte dello spirito. È il vegetare della pianta in attesa di qualcuno che ne strappi le foglie o i frutti o che una siccità ne inaridisca le radici: è viva ma non vive.
E, se godersi qualcosa è bello, condividerlo con chi ci sta intorno lo è ancora di più, su scala esponenziale. È bello sorridere, abbracciarsi, toccarsi o anche soltanto stringersi la mano, ma questi gesti sono diventati dei pericolosi crimini illegali, almeno per adesso, e allora dobbiamo rimandarli ad un dopo che è un momento futuro che nessuno può (o ha intenzione di, o è in grado di) precisare.
Per vivere appieno la vita bisognerebbe eliminare molte cose, prima di tutto i politici. Ma intanto possiamo cominciare ad eliminare le negatività che ci portiamo dentro. Quelle ostilità e quei rancori che mimetizziamo dietro una maschera sorridente e che corrodono il nostro animo come la ruggine sotto la vernice, e quando si gratta via la vernice, sotto non si trova più nulla.
E, allora, perché non buttare fuori i sentimenti negativi? Perché non liberarci di questo marciume?
Per paura. Per paura di essere giudicati; per paura di essere fraintesi; per paura che la nostra trasparenza possa essere scambiata per debolezza; per paura di esporre i nostri punti deboli; per paura che qualsiasi avversario/rivale/nemico possa approfittarne per attaccarci o per renderci ridicoli.
Purtroppo è questo un retaggio della nostra moderna civiltà occidentale che, in mancanza di sentimenti perduti o dimenticati, va avanti per slogan e non si fa scrupoli nell'affibbiare giudizi, spesso sommari, e nell'appiccicare etichette.
E allora ci teniamo tutto dentro, alimentiamo e coccoliamo queste malvagità, le facciamo crescere nascoste al riparo delle buone maniere farisaiche, finché, con tutta la violenza della rabbia repressa, non esplodono nei confronti della prima persona che capita, generalmente innocente.
È la natura umana? O è l'educazione che ha dimenticato certi valori? O è la scala dei valori ad essere distorta?


A pensare che la vita non è solo polemica. non è addossare sempre le colpe di ciò che succede agli altri, come se noi fossimo perfetti e quello che pensiamo o facciamo sia il giusto, il dogma.
Pertroppo siamo tutti, chi più chi meno, atti a vedere gli errori, i difetti, a giudicare i comportamenti di chi circonda, quasi mai i nostri.
La gratitudine è una parola che si presta a mille significati ma, semplicemente, dovremmo essere grati ogni mattina di vivere, stare bene ed essere circondati di affetto, prima di tutto.
Sono gli atteggiamenti che fanno la differenza.
Se siamo limitati, siamo negativi, e ciò delimita, zavorra la nostra mente e ci impedisce di vedere la realtà, vediamo solo la nostra, di realtà.
Se siamo grati a qualcosa, a qualcuno, saremo anche forti e pronti a ricevere, ad affrontare le difficoltà della vita, ad impegnarci per capire meglio.
Il risentimento, la rabbia, la prontezza nello sputare veleno contro chi non la pensa come te, sono sintomi di insoddisfazioni personali, e non altro.
Pensiamoci se ne avessimo voglia
Pensiamoci se ne avessimo voglia


Una cena qualunque sarà più piacevole di un banchetto inaugurale. Ho messo, dunque, il mio animo alla prova all'improvviso e perciò ne ho tratto un'esperienza più schietta e vera. Se l'animo si prepara e si impone di essere paziente, la sua reale fermezza non è chiara. Le prove più sicure sono quelle improvvise: se di fronte ai dispiaceri non è solo rassegnato, ma tranquillo; se non dà in escandescenze e non attacca briga; se supplisce a ciò che avrebbe dovuto ricevere non desiderandolo, e pensa che manchi qualcosa alle sue abitudini, ma non a lui stesso."
Seneca.
💜






Io personalmente sono grato a tantissime persone, a partire dai miei genitori fino ai pochi amici sempre presenti nella mi vita


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Avendo avuto modo di conoscere alcune (tante a parer mio) sfaccettature della tua vita, è molto positivo che tu dica grazie. Dopo tante cose positive e alcune negative che ti ha offerto. Servono tutte bimba ....
Dai che con il nuovo anno molto migliorerà (ricorda di usare la lanterna grande)...
Magari approfitta di ogni occazione e non analizzarla troppo ma vivila (tanto hai capito che le fregature sono dietro l'angolo ) per quello che è.
Mi raccomando, non mangiare troppo che tanto un kilo in più non cambia la sostanza ( ahahhahahahaha).
P.S. : sperem che riaprano al più presto i ristoranti.................ahahahahah
Indian